L'economia
della condivisione - che ha portato co-working, car sharing e house
sharing ad essere modalità di consumo in crescita
esponenziale negli ultimi anni - potrebbe diventare una soluzione di
micro-business diffuso per i milanesi desiderosi di trovare un
antidoto alla crisi, cominciando dai 6 mesi dell'esposizione
universale.
I
numeri parlano chiaro: nel
periodo dell'Expo
secondo l'Istat
l’offerta di posti letto da parte del settore alberghiero coprirà
solo il 20,88% del totale. E il restante 80%? Si
apre un'enorme opportunità per chiunque disponga di spazi
supplementari nella propria abitazione (camerette, mansarde,
taverne...ora sono impraticabili - direte voi- una specie di rifugio
peccatorum per tutto quello che non avete il coraggio di buttare ...ma con un po' di restyling potranno diventare dei mini b&b
di charme!)
Anche a Milano si sta diffondendo
l’abitudine dei proprietari di case di affittare una stanza del
proprio appartamento per pochi giorni o per lunghi periodi,
attraverso piattaforme che regolano contratti e pagamenti evitando
transazioni a rischio, come Airbnb. Durante l'Expo è probabile che
questo fenomeno cresca in maniera esponenziale, aprendo la strada ad
uno stile di vita più “condiviso” anche in una città
tradizionalmente cauta e riservata come Milano.
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